Tumori del plesso coroideo: papilloma e carcinoma – eziologia, classificazione e trattamento

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Il plesso coroideo produce il liquor (liquido cerebrospinale) e si localizza nei ventricoli cerebrali. La localizzazione del tumore varia in base all’età: nei bambini sono più frequentemente interessati i ventricoli laterali, mentre negli adulti il IV ventricolo.

Il papilloma del plesso coroideo (PPC) è un tumore benigno dell’epitelio del plesso coroideo; secondo la classificazione OMS è classificato come neoplasia di grado I (WHO grade 1). Rappresenta la forma più frequente di tumore del plesso coroideo.

Papilloma del plesso coroideo nel IV ventricolo
Papilloma del plesso coroideo nel IV ventricolo – modello 3D

Il carcinoma del plesso coroideo (CPC) è una neoplasia rara ad alto grado di malignità (grado 3 secondo la classificazione OMS), originata dall’epitelio del plesso coroideo dei ventricoli cerebrali. Viene diagnosticato prevalentemente nei bambini di età inferiore ai 5 anni e si caratterizza per un’evoluzione aggressiva, una tendenza all’invasione, la formazione di metastasi a livello del SNC e una prognosi estremamente sfavorevole.

Eziologia ed epidemiologia dei tumori

Eziologia e fattori genetici

Le cause definitive del PPC non sono ancora note. Per il PPC le mutazioni driver non sono tipiche, tuttavia alcuni casi sono associati a sindromi genetiche rare come la sindrome di Aicardi.

  • Le forme atipiche (aPPC) e maligne (CPC) possono svilupparsi in presenza di mutazioni TP53, con particolare incidenza nei bambini affetti dalla sindrome di Li-Fraumeni.
  • La maggior parte dei pazienti affetti da CPC (fino al 60%) presenta una mutazione del gene TP53, mentre nel 40% dei casi il tumore è associato alla sindrome di Li-Fraumeni (LFS), causata da una mutazione germinale di TP53.
  • In alcuni casi si rilevano altre alterazioni nei geni che regolano il ciclo cellulare (ad esempio in PTEN e CDKN2A).

Epidemiologia

Le peculiarità epidemiologiche dei tumori del plesso coroideo sono legate al loro basso tasso di incidenza e alla stretta dipendenza dall’età del paziente.

  • Incidenza: i tumori del plesso coroideo sono molto rari (meno dell’1% di tutti i tumori intracranici). Nei bambini di età inferiore a 1 anno, i tumori del plesso coroideo rappresentano dal 10 al 15 % di tutte le neoformazioni intracraniche.
  • Età: il picco di incidenza della malattia si registra nei primi tre anni di vita.
  • Localizzazione: nei bambini il tumore si localizza più frequentemente nei ventricoli laterali, mentre negli adulti è più comune nel IV ventricolo. Il rapporto maschi/femmine è praticamente uguale.

Manifestazioni cliniche e sintomi del TPC

Il sintomo principale è l’ipertensione intracranica, dovuta all’idrocefalo (produzione eccessiva di liquor). Si manifesta con una cefalea, e nei bambini piccoli con l’aumento delle dimensioni della testa.

  • Altre manifestazioni cliniche: nausea, vomito, convulsioni, emiparesi, rallentamento psicomotorio e disturbi della vista (a seconda della localizzazione del tumore).
  • In singoli casi, il tumore può manifestarsi con un’emorragia intracranica.
Animazione 3D – papilloma del plesso coroideo

Classificazione dei tumori del plesso coroideo

Secondo la classificazione più recente (5ª edizione della classificazione OMS, 2021), i tumori del plesso coroideo vengono distinti in base a caratteristiche morfologiche, immunoistochimiche e molecolari.

Grado OMS (grado di malignità)

Grado OMSNomeCaratteristiche
Grado 1Papilloma del plesso coroideo (PPC)Forma benigna
Grado 2PPC atipico (aPPC)Si caratterizza per un’attività mitotica aumentata e per un rischio più elevato di recidiva
Grado 3Carcinoma del plesso coroideo (CPC)Maligno, invasivo

Classificazione molecolare

Gli studi più recenti descrivono tre sottotipi molecolari di tumori del plesso coroideo in base alla metilazione e all’espressione genica:

  1. Tumore pediatrico supratentoriale a basso rischio (PPC/aPPC)
  2. Tumore pediatrico supratentoriale ad alto rischio (CPC)
  3. Tumore adulto infratentoriale a basso rischio (PPC/aPPC)

Quindi, nella pratica clinica attuale vengono considerati la morfologia, l’attività proliferativa, i marcatori molecolari e lo stato del gene TP53, elementi che determinano la prognosi e l’estensione della terapia.

Diagnostica e diagnosi differenziale

Tecniche diagnostiche

La tecnica diagnostica principale è la risonanza magnetica (RM). Qualora non sia possibile eseguirla, si ricorre alla tomografia computerizzata (TC) o all’ecografia cerebrale (nella prima infanzia attraverso la fontanella).

  • RM e TC: il tumore del plesso coroideo è di solito iperintenso nelle sequenze T2, presenta frequentemente aree di calcificazione alla TC e mostra un intenso accumulo di mezzo di contrasto.

Il CPC si caratterizza per l’eterogeneità della struttura, la presenza di aree di necrosi, il marcato accumulo di contrasto e i segni di edema vasogenico peritumorale.

  • Diagnosi molecolare: lo screening per la sindrome di Li-Fraumeni (linea germinale di TP53) è obbligatorio in tutti i casi di CPC.
  • Puntura lombare: viene eseguita per escludere la presenza di cellule tumorali nel liquido cerebrospinale (nei casi di CPC).

Diagnosi differenziale

Tipo di tumoreNei bambini (esempi)Negli adulti (esempi)
PPC/aPPcEpendimoma, medulloblastoma, astrocitoma pilociticoMeningioma papillare, adenocarcinoma metastatico, tumore fibroso solitario
CPCTumore rabdoide teratoide atipico (ATRT), tumore embrionale (ETMR), ependimoma, metastasi (raramente)Metastasi, coriocarcinoma, meningioma papillare ad alto grado

Pertanto, nei bambini la diagnosi differenziale riguarda principalmente ependimomi e tumori embrionali, mentre negli adulti coinvolge soprattutto meningiomi e carcinomi metastatici.

Approcci terapeutici e strategie prognostiche per TPC

Il trattamento dei tumori è multimodale e inizia con l’intervento chirurgico, che determina la strategia terapeutica successiva e influenza la prognosi.

1. Trattamento chirurgico

  • Standard d’oro: resezione totale (gross total). Le tecniche endoscopiche vengono spesso utilizzate.
  • Prognosi per il PPC: anche una resezione subtotale, nei casi di PPC classico, garantisce spesso una prognosi favorevole.
  • Complicanze nel CPC: la resezione totale risulta spesso complicata a causa dell’invasione tumorale e dell’emorragia intraoperatoria.
  • Periodo post-operatorio: può rendersi necessario uno shunt a causa della disfunzione della circolazione del liquor.

2. Radioterapia

  • PPC: in linea generale non è richiesta dopo una resezione radicale.
  • Indicazioni: viene utilizzata in caso di recidive ripetute, quando non è possibile effettuare una resezione adeguata o nelle forme atipiche.
  • CPC: nei pazienti di età superiore ai tre anni, dopo la chemioterapia, si esegue la radioterapia craniospinale.
  • Controindicazioni: nei bambini, deve essere evitata come prima linea terapeutica a causa del rischio di sviluppo di disturbi cognitivi. Nei bambini < di tre anni o affetti dalla sindrome di Li-Fraumeni, l’uso della radioterapia deve essere attentamente ponderato a causa del rischio di tumori secondari.

3. Chemioterapia

  • Campo di utilizzo: pazienti ad alto rischio (CPC, aPPC con residuo tumorale, metastasi).
  • Principali schemi: Carboplatino + Etoposide + Vincristina (CarbEV); Ciclofosfamide + Etoposide + Vincristina (CycEV). Lo schema CarbEV ha dimostrato una maggiore efficienza in termini di sopravvivenza in caso di CPC.
  • In singoli casi, nei pazienti affetti dalla sindrome di Li-Fraumeni, viene somministrata una chemioterapia ad alte dosi con autotrapianto di midollo osseo.

Prognosi e fattori di sopravvivenza

  • Prognosi favorevole: dopo una resezione completa del PPC o aPPC il tasso di sopravvivenza a 10 anni è più del 90%. Il rischio di recidiva è più alto nel aPPC, una terapia adiuvante (post-operatoria) è più spesso necessaria.
  • Prognosi sfavorevole: la prognosi per il CPC è peggiore (la sopravvivenza a 5 anni è inferiore al 40%) in presenza di mutazione del gene TP53. La prognosi peggiora in presenza di sindromi genetiche, metastasi, resezione parziale e nei pazienti con sindrome di Li-Fraumeni.

FAQ

1. Qual è la differenza tra il papilloma del plesso coroideo e il carcinoma del plesso coroideo?

Il papilloma del plesso coroideo (PPC) è un tumore benigno (grado 1 OMS) con prognosi favorevole, mentre il carcinoma del plesso coroideo (CPC) è una neoplasia ad alto grado di malignità (grado 3 OMS), caratterizzata da un’evoluzione aggressiva e da una prognosi sfavorevole.

2. Qual è il sintomo principale dei tumori del plesso coroideo?

Il sintomo principale è l’ipertensione intracranica, causata da un’elevata produzione di liquor (idrocefalia). Nei neonati, si manifesta frequentemente con l’aumento delle dimensioni della testa.

3. Qual è il ruolo della mutazione del gene TP53 nella diagnosi del CPC?

La mutazione del gene TP53 ha un significativo valore prognostico: è spesso associata alla sindrome di Li-Fraumeni e determina una prognosi peggiore nei casi di carcinoma del plesso coroideo.

4. Qual è lo standard d’oro per il trattamento del PPC?

Lo standard d’oro per il trattamento del papilloma del plesso coroideo (PPC) è una resezione totale del tumore (Gross Total Resection).

5. Perché la radioterapia è generalmente evitata nei bambini piccoli con CPC?

La radioterapia è sconsigliata per i bambini di età inferiore ai tre anni, a causa del rischio di gravi disfunzioni cognitive e di sviluppo di tumori secondari, con particolare attenzione per i pazienti affetti dalla sindrome di Li-Fraumeni.

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