Sinusite

La sinusite (dal latino “sinus“) è un’infiammazione della mucosa che riveste uno o più seni paranasali. Poiché il processo infiammatorio coinvolge quasi sempre la mucosa della cavità nasale (rinite), la pratica clinica moderna utilizza il termine più accurato “rinosinusite”.

La malattia è classificata in base alla durata del decorso in: acuta (fino a 4 settimane), subacuta (da 4 a 12 settimane) e cronica (oltre 12 settimane). A seconda del seno coinvolto, si distinguono sinusite mascellare, frontale, etmoidite e sfenoidite.

Eziologia e fisiopatologia

I seni paranasali sono cavità aeree situate nelle ossa del cranio che comunicano con la cavità nasale tramite piccoli orifizi chiamati osti. Un fattore chiave nello sviluppo della sinusite è l’ostruzione di questi osti.

Il processo patologico si sviluppa come segue:

1. L’infiammazione della mucosa nasale (ad esempio, in caso di infezioni respiratorie acute o allergie) provoca un rigonfiamento dei tessuti.
2. La mucosa edematosa ostruisce l’ostio, compromettendo il drenaggio e la ventilazione del seno.
3. Le secrezioni si accumulano nel seno chiuso e l’aria residua viene riassorbita, creando una pressione negativa.
4. Le secrezioni stagnanti rappresentano un ambiente ideale per la proliferazione batterica, favorendo infezioni batteriche secondarie e l’accumulo di pus.

Tra le principali cause figurano:

• Infezioni virali: la maggior parte dei casi di rinosinusite acuta inizia come un comune raffreddore.
• Infezioni batteriche: gli agenti più comuni sono Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis.
• Rinite allergica: edema cronico della mucosa.
• Anomalie anatomiche: deviazione del setto nasale, polipi nasali, ipertrofia dei turbinati.
• Cause odontogene: infezioni che hanno origine nelle radici dei denti superiori e si estendono al pavimento del seno mascellare.

Rilevanza clinica

La rappresentazione clinica dipende dalla forma della malattia e dal seno interessato, ma presenta una serie di caratteristiche comuni.

Sintomi della rinosinusite acuta:

• Difficoltà respiratoria nasale (congestione nasale).
• Secrezione nasale: inizialmente sierosa, può diventare mucopurulenta o purulenta.
• Dolore o sensazione di pressione/irritazione nella regione del viso: la localizzazione del dolore corrisponde al seno colpito (guance nella sinusite mascellare, fronte nella sinusite frontale). Il dolore aumenta inclinando il capo in avanti.
• Riduzione o perdita dell’olfatto.
• Sintomi generali: febbre, malessere, cefalea.

La diagnosi di rinosinusite acuta si basa principalmente sul quadro clinico. La sinusite virale viene trattata in modo sintomatico. Per la sinusite batterica possono essere prescritti antibiotici.

La rinosinusite cronica presenta sintomi simili ma meno intensi e persistenti per oltre 12 settimane. La diagnosi e il trattamento richiedono obbligatoriamente il coinvolgimento di un otorinolaringoiatra e spesso prevedono un esame endoscopico e una TAC dei seni paranasali.

Aspetti diagnostici differenziali

Il compito principale nella fase acuta è distinguere la rinosinusite virale da quella batterica per valutare se prescrivere antibiotici. Un’infezione batterica è suggerita da sintomi che persistono per più di 10 giorni, peggiorano dopo un miglioramento temporaneo (“seconda ondata”) o da un esordio grave della malattia. Il dolore facciale nella sinusite deve essere distinto dalla nevralgia del trigemino e dall’emicrania, che non presentano secrezione nasale né congestione. Nella sinusite mascellare unilaterale persistente, va sempre esclusa una causa odontogena (dentale).