La scarlattina (dal latino tardo scarlatum, “scarlatto”) è una malattia infettiva acuta che rappresenta una delle forme cliniche dell’infezione streptococcica. La malattia è provocata da Streptococcus β-emolitico di gruppo A (SBEA), che produce la tossina eritrogena (scarlattinosa) di Dick.
La malattia si manifesta con intossicazione generale, febbre, tonsillite acuta (angina) ed eruzione cutanea fine tipica. La scarlattina non è tanto pericolosa nella fase acuta quanto per il rischio di sviluppare gravi complicazioni autoimmuni, come la febbre reumatica e la glomerulonefrite.
La fonte dell’infezione può essere una persona affetta da scarlattina o da angina, oppure un portatore asintomatico di SBEA. L’infezione si trasmette principalmente per via aerea. Nella maggior parte dei casi, il punto di penetrazione dell’infezione è la mucosa dell’orofaringe, e più raramente la cute traumatizzata (cosiddetta scarlattina da ferita).
La patogenesi della scarlattina comprende tre elementi:
L’immunità acquisita dopo la scarlattina è di tipo antitossico. Ciò significa che la persona può contrarre nuovamente un’angina streptococcica, mentre il quadro clinico della scarlattina (con eruzione cutanea) si manifesta principalmente solo una volta nella vita.
La malattia inizia con febbre alta, cefalea, malessere e spesso vomito. La diagnosi si basa sulla triade caratteristica: angina, intossicazione ed eruzione cutanea.
Le manifestazioni cliniche principali includono:
Il trattamento si basa sull’antibioticoterapia con farmaci della famiglia delle penicilline, mirata all’eradicazione dell’agente causale e, soprattutto, alla prevenzione delle complicazioni reumatiche.
È importante differenziare la scarlattina da altre malattie caratterizzate da eruzione cutanea. La scarlattina si distingue dal morbillo per l’assenza della fase catarrale (tosse e congiuntivite) e per il tipo di eruzione cutanea, che nel morbillo è maculo-papulosa. A differenza della rosolia, la scarlattina si caratterizza per un’intossicazione più grave, un’angina marcata e la presenza del triangolo naso-labiale pallido. Inoltre, si effettua una diagnosi differenziale con la pseudotubercolosi, l’esantema da enterovirus e la dermatite allergica. L’associazione di tonsillite acuta, eruzione cutanea fine e lingua a lampone consente di porre la diagnosi di scarlattina praticamente senza dubbio.
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